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GUITAR COLLECTION

Immaginate le dita di un chitarrista che usi la tecnica slide, qualcuno come Muddy Waters, la cui mano “scivola” su e giù lungo le corde finché la chitarra non inizia a gemere.
Il percorso per la creatività parte spesso da una metafora e la collezione “Guitar” di Peruffo, l’ultima di una serie di collezioni ideate dalla direttrice creativa Marta Martino, traduce la tecnica musicale slide in gioiello, costruito attraverso un gioco di “nastri” in foggia di fili in oro 18kt che scivolano con un semplice tocco, mentre formano archi, rettangoli e quadrati dal peso di una piuma, per collane, bracciali, orecchini e anelli.

 

Lavorando gomito a gomito con la designer per tutto l’anno passato, gli artigiani di Peruffo hanno pazientemente elaborato una tecnica unica, creata per realizzare il caratteristico design a nastri sottili, già utilizzata nelle collezioni “Slide” e “Ink”, tutte riferite alle strutture scultoree delle gabbie di Martino, un tratto distintivo di “The Cage”, la sua pratica multidisciplinare che attraversa moda, arte e design.

 

Gli schizzi di Martino che, inizialmente, hanno sorpreso e confuso il team Peruffo, sono diventati una sfida per l’atelier. Il risultato è una tecnica all’avanguardia per l’alta gioielleria, che posiziona Peruffo in una categoria a sé.

 

“Quello che mi interessa nel mio lavoro con Peruffo è come creare il senso del movimento in ciò che è essenzialmente un oggetto statico.” dice Martino. “Ero esitante all’inizio, ma una volta che ho incominciato a giocare con i nastri metallici ho trovato il modo di portare l’estetica cinetica nel modo del gioiello, per un risultato multiforme che è allo stesso tempo semplice e complesso, solido e poroso.”

 

Martino ha selezionato l’artista franco-svizzera Pandora Graessl per illustrare la collezione “Guitar”. Graessl usa la tecnica dello scanner nelle sue composizioni, per catturare il senso del movimento verso il basso e la luce dorata dei pezzi di “Guitar”, creando una serie di collage che mescolano materiale organico e includendo il suo autoritratto circondato dall’oscurità.
“Ho trasformato la cappella di Arles, dove si è tenuta la mia prima mostra personale questa estate, in uno studio notturno per produrre queste immagini e video. Il mio lavoro si focalizza sulla dualità, fragilità e bellezza della vita. Sono molto interessata alla sostanza che viene dalla terra e dalle piante in decomposizione, fino alla pelle e ai capelli. Credo che attraverso l’oscurità si possano scoprire la grazia e il nostro io”, dice Graessl del suo progetto in divenire Strange(r) Paradise.

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