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— IN CONVERSAZIONE CON ANNIE COLLINGE

 

L’artista inglese Annie Collinge ci racconta il suo immaginario in bilico tra reale e surreale, fatto di fotografie e collage sperimentali che uniscono vari media e materiali.

 

In che modo senti di esprimere più pienamente te stesso?

Quando dormo davvero bene!

 

Se dovessi scegliere un simbolo che ti rappresenta, quale sarebbe?

La faccina neutra degli emoji.

 

Se potessi sovvertire le regole, quali legge vorresti scardinare?

Ogni tanto mi fumerei una sigaretta in un luogo chiuso.

 

Parlaci del tuo progetto di maggior successo e del tuo personale modo di progettare.

Credo che i miei progetti di maggior successo siano stati quelli in cui non ho cercato di assecondare quello che pensavo potesse piacere agli altri.

 

Puoi dirmi qualcosa di più sui tuoi progetti Five Inches of Limbo e The Cuttings Book?

Il progetto Five Inches of Limbo è incentrato su bambole di seconda mano e ritratti di persone che ho incontrato per strada e nella metropolitana e che a queste bambole assomigliavano. Il lavoro è stato incluso in una pubblicazione che conteneva Five Poems of Dolls di Margaret Atwood, da cui il progetto prende il titolo. The Cuttings Book è una raccolta di opere create con la set designer Sarah May. È il risultato di una serie di esperimenti, durati cinque anni, su una varietà di materiali, inclusi tessuti, carta, fotografia, collage e disegni.

 

Riguardo al tuo shooting per Peruffo, da dove hai preso ispirazione?

Volevo creare delle immagini che fossero collegate allo still life tradizionale della fotografia di moda ma che, usando il collage, desse vita agli oggetti.

 

Cosa ne pensi delle collaborazioni con altri artisti?

Mi piacciono le collaborazioni perché mi sento sola e mi piace chiacchierare.

 

Parlami di un artista e un designer contemporanei che trovi importanti e perché.

I miei amici Rottingdean Bazaar – perché hanno la grande capacità di valutare le cose in modo generale e non farsi fagocitare da ciò che le altre persone pensano. Vedono la bellezza degli oggetti che le altre persone non considerano per paura di non apparire abbastanza all’avanguardia.

 

Un tuo progetto a breve e a lungo termine che vorresti realizzare.

A breve termine, adoro lavorare in collaborazione con i brand perché per me si tratta di problem-solving creativo. A lungo termine, vorrei lavorare su un progetto documentario, che sia in parte fantasia e in parte realtà, un po’ come il mio progetto di qualche anno fa sulle sirene.

 

Interview by Federica Tattoli

 

www.anniecollinge.com
Instagram: anniecollinge

 

Bio
Annie Collinge ha studiato al Central Saint Martins e alla Brighton University, e vive tra Londra e New York da quando si è laureata.
Il suo lavoro molto spesso si concentra sullo scontro tra realtà e finzione. Il progetto Five Inches of Limbo include bambole di seconda mano e ritratti di persone che l’artista ha incontrato per strada e nella metropolitana e che a queste bambole assomigliavano. Questo lavoro è stato incluso in una pubblicazione che conteneva Five Poems of Dolls di Margaret Atwood, da cui il progetto prende il titolo.
Spesso lavora in collaborazione con altri artisti e, tuttora in corso, sono i progetti con gli artisti Julie Verhoeven, Riitta Ikonen e Rottingdean Bazaar.
La sua seconda pubblicazione, The Cuttings Book, è una raccolta di lavori creati con la set designer Sarah May. È il risultato di una serie di esperimenti, durati cinque anni, su una varietà di materiali, inclusi tessuti, carta, fotografia, collage e disegni.
Il suo lavoro è stato esposto internazionalmente e include una personale al The Ogden Museum of Southern Art di New Orleans, oltre ad avere recentemente ricevuto una commissione dal The Museum of London.
Tra i suoi editoriali si annoverano lavori per Dazed, Luncheon,Vogue Italia, Beauty Papers, Novembre e SLEEK.