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— IN CONVERSAZIONE CON GIOVANNA SILVA

Giovanna Silva

Giovanna Silva, milanese è fotografa ma anche, con Humboldt Books, editore. Parliamo con lei delle sue passioni, la fotografia ed il viaggio, che è uscita a distillare in forma di libro.

 

Fotografia ed editoria sono i due campi, contigui, in cui ti muovi, com’è iniziato e a che punto senti di essere ora?

Fino ai 25 anni la mia vita è stata pianificata. Dai 25 anni in poi il caso ha preso il sopravvento e a 32 è iniziata la mia vita professionale vera e propria. Da piccola sognavo di fare l’architetto, non ho avuto dubbi sull’università, fino a quando poi mi sono laureata. A 23 anni avevo iniziato uno stage da Francesco Jodice, che mi ha insegnato tutto. Poi a 25 anni la fotografia è diventata la mia professione, ma è stato un caso, non lo avevo pianificato. A 32 anni ho fondato la casa editrice Humboldt, perché ho sempre amato i libri e ho pensato che fosse giunto il momento di unire le mie passioni, il viaggio e i libri. Non so a che punto io stia, so solo che la casa editrice cresce, e vorrei che ad un certo punto potesse andare avanti da sola.

 

Humboldt Books, come mai questo nome, come la descriveresti usando una sola frase?

Una casa editrice dedicata alla narrativa di viaggio (a livello artistico, fotografico e letterario). Humboldt è Alexander von Humboldt, l’esploratore, a cui ho dedicato la mia tesi di Antropologia – dopo architettura, quando appunto il caso regnava ancora sovrano – . Una figura d’ispirazione per me, a cui mi sento molto affine.

 

In che modo senti di esprimere più pienamente te stesso?

Credo a livello editoriale, non solo a titolo personale, coi miei libri, ma mi piace condividere questa passione, con l’insegnamento e con la pratica quotidiana. Sono un difficile cuscinetto tra gli autori e i grafici, mi occupo del concept del libro e spesso anche delle sequenze fotografiche. La cosa che mi piace di più però è leggere i testi dei nostri autori. Non ho il dono della scrittura e forse per questo chi scrive suscita in me la più profonda ammirazione.

 

Se dovessi scegliere un simbolo che ti rappresenti, quale sarebbe?

Il vulcano, che ha diverse simbologie, e che ha spesso avuto un ruolo nella mia vita. La mia tesi di ricerca era sul Vesuvio, Humboldt scalò il Cotopaxi, e dall’Islanda a Stromboli nel 2012 è cambiato il mio modo di vedere il mondo.

 

Sovvertire le regole, potendo farlo, quale regola vorresti scardinare?

Purtroppo sono molto ligia alle regole, forse dovrei sovvertire le regole permettendomi di infrangerle.

 

Cos’è per te la materia?

Quello di cui tutti noi siamo fatti?

 

Il tuo progetto più riuscito e il tuo personale modo di progettare…

Il mio progetto più riuscito in senso ampio credo sia la casa editrice, in senso stretto forse il libro che ho pubblicato con Mousse Publishing sulla Libia, il mio libro più riuscito, anche se non spetta a me dirlo. Sicuramente è un libro che ho voluto tantissimo, a partire dalla difficoltà nell’organizzazione del viaggio. Sono andata qualche mese dopo l’uccisione di Gaddafi e non è stato facile raggiungere Bengasi. È il mio libro più personale. Anche il viaggio con Vasta e Fazel che poi è diventato il libro Absolutely Nothing ha molta importanza per me, non solo perché per la prima e ultima volta mi sono trasformata in un personaggio fittizio, ma per la grande relazione che ci lega tutt’ora. Ecco, non riesco mai a rispondere in maniera univoca, sono affezionata a troppi progetti.

 

Giovanna Silva vive e lavora a Milano. Dal 2005 al 2007 ha collaborato con la rivista «Domus» mentre dal settembre 2007 al settembre 2011 è stata photoeditor della rivista «Abitare». Ha fotografato Renzo Piano e Zaha Hadid per i numeri speciali di «Abitare». Nell’ottobre 2011 ha pubblicato Orantes, Quodlibet; nel luglio 2012 Narratives/Relazioni: Baghdad, Green Zone, Red Zone, Babylon, Mousse Publishing e nell’ottobre 2013 Narratives/Relazioni: Libya: Inch by Inch, House by House, Alley by Alley, Syria: a Travel Guide to Disappereance, Afghanistan Orh- e 17 April 1975, Mousse Publishing e Good Boy e Walk Like an Egyptian, Motto Publishing.
Ha partecipato alla 14.Mostra Internazionale di Architettura di Venezia con il progetto Nightswimming, Discotheques in Italy from the 1960s until now. Il progetto è stato pubblicato da Bedford Press e l’AA di Londra.
Ha fondato la rivista di architettura San Rocco e la casa editrice Humboldt Books, di cui è direttrice editoriale.
Insegna fotografia editoriale alla Naba di Milano allo Iuav di Venezia e all’Isia di Urbino.

 

– Intervista di Federica Tattoli

Instagram Giovanna Silva

Instagram Humbolt Books

www.giovannasilva.com
www.humboldtbooks.com

 

Altromondo Studios, Rimini

Giovanna Silva