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PATRIZIO DI MASSIMO, KURA, MILANO

KURA. presenta la prima mostra personale a Milano di Patrizio Di Massimo (classe 1983, vive e lavora a Londra): un corpus di nuovi lavori che approfondisce, su scala amplificata, molte tematiche care all’artista.

Patrizio Di Massimo imbastisce un vocabolario dotato di infinite combinazioni, di informazioni e di riferimenti: dalla pittura rinascimentale, passando per i manieristi e gli artisti francesi del tardo Ottocento, fino alle icone della fotografia contemporanea, alle immagini anonime trovate sul web, a un personale archivio di disegni e foto scattate.

L’artista lavora in un bivio spazio-temporale che è sempre presente, crea un proprio mondo immaginario, in cui se anacronisticamente sembra attingere a una tradizione passata, in realtà attualizza un linguaggio antico e lo riporta al contemporaneo, infondendo nuova energia e una nuova visione con immagini afferenti al personale e all’universale, al pubblico e al privato.
Immagini che hanno l’appeal conturbante di un annuncio pubblicitario: timbro deciso, colori vividi, profusione di dettagli, movimento, narrazione.
Vestiti di sapiente ironia e di classica eleganza i dipinti di Patrizio Di Massimo divengono parafrasi di un mondo ben più ampio, in cui l’artista include amici, familiari, conoscenti, persone a lui vicine. I suoi personaggi si muovono, prendono forma, escono dallo studio e dalla mente dell’artista, per confrontarsi così con il mondo reale, non più rappresentazione di sé, ma protagonisti e presenze, inter- preti di un proprio vissuto e di identità definite. Maschile e femminile si fondono nella pratica dell’artista e i cosiddetti “ruoli di genere” vengono costantemente ridefiniti, interrogati e ri-codificati.
L’artista rappresenta quindi se stesso, il proprio autoritratto, in una profusione di lavori e in una continua esternazione di sé, volta a un processo di continua autenticazione identitaria.

La storia, in senso classico, cede il passo a una pluralità di storie racconta- te da personaggi inventati, amici e familiari dell’artista, in un caleidoscopio di sguardi e corpi intrecciati. In Untitled (Green Triptych) si intravede nello sfondo un dettaglio tratto da un’opera di Balthus (The Street, 1933), artista dibattuto che porta inevitabilmente a riflettere sul confine tra voyeurismo e rappresentazione. Di Massimo non rinuncia a nessuno dei due, essendo al tempo stesso protagonista e autore del trittico; spogliato, in lingerie femminili, sottomesso al piacere del prossimo e forse del proprio, sodomia e masochismo si incontrano. A conclusione di un viaggio ricco di personaggi e persone si trova Luna, un paesaggio che della traccia umana riporta solo qualche veste, così come il titolo che allude all’assenza del soggetto. Una scogliera lunare e marina, che procede per sottrazione.
A una visione del mondo così ricca di angolazioni, di imperfezioni, di timbri, e priva di ogni possibile oggettivazione, la limpidezza pittorica di Patrizio Di Massimo sembra rispondere come una lente di ingrandimento capace di guardare nelle pieghe del reale e di assurgere a unica vera e possibile chiave di comprensione. È una pittura che amplifica, che evidenzia, che sembra scrutare senza giudizio. L’effetto catartico dello sguardo impresso sulla tela non può che mettere in luce un mondo perfettamente imperfetto, che include desideri, sentimenti e inclinazioni che l’artista abilmente porta in superficie. La rappresentazione diviene dunque un’allegoria dell’uomo contemporaneo, personaggio dai mille volti alla Pirandello, che come un interprete è in grado di impersonare ruoli diversi e offre al pubblico la possibilità di scegliere il suo preferito.

Per informazioni: www.k-u-r-a.it

PATRIZIO DI MASSIMO
(1983, Italia) vive e lavora a Londra, dove ha frequentato la Slade School of Fine Art. Le sue mostre personali includono: Palazzo Ducale, Urbino (Upcoming: Novembre 2019), ChertLüdde, Berlino (2018), Rodolphe Janssen, Bruxelles (2017), NICC, Bruxelles (2016), Monteverdi, Toscana (2015), T293, Roma (2014), Kunsthalle Lissabon, Lisbona (2014), Gasworks, Londra (2013), Villa Medici, Roma (2012). Le recenti mostre collettive includono: A Tale of a Tub, Rotterdam (2019), Museion, Bolzano (2018), EVA International, Limerick (2018), HangarBicocca, Milano (2017), BASEMENT ROMA, Roma (2016), Fiorucci Art Trust, Londra (2015), Triennale di Milano (2015), MuHKA, Antwerp (2014), Castello di Rivoli, Torino (2014), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2013), MAXXI, Roma (2012).

ABOUT KURA.
KURA. è un programma espositivo a lungo termine ideato e curato da CURA. Iniziato a luglio 2018 nei locali della Fonderia Artistica Battaglia a Milano, KURA. è inteso come un progetto no profit indipendente che si definisce nel tempo. Nato da un errore di ortografia di CURA. nome della rivista, la K rappresenta il problema tecnico, elemento di novità che basa le sue radici nell’idea stessa di “spazio okkupato” (spazio occupato), che ricorda la K di Kunsthalle, senza necessariamente esserlo.

 

Patrizio Di Massimo

Patrizio Di Massimo, Installation views, KURA., 2019 – 09.25–11.20.19 – Ph. Alessandro Zambianchi – Courtesy the artist, ChertLüdde, Berlin and T293, Rome

Patrizio Di Massimo – Self portrait as abstract painter (after Annie Leibovitz), 2019 – oil on linen, wooden frame – Ph. Andrea Rossetti – Courtesy the artist, ChertLüdde, Berlin and T293, Rome

Patrizio Di Massimo – Bauhau, 2019 – oil on linen, wooden frame – Ph. Andrea Rossetti – Courtesy the artist, ChertLüdde, Berlin and T293, Rome

Patrizio Di Massimo – Untitled (Green Triptych), 2019 – oil on linen, wooden frame with golden front – Ph. Andrea Rossetti – Courtesy the artist, ChertLüdde, Berlin and T293, Rome

Patrizio Di Massimo – Prussian Love, 2019 – oil on linen, wooden frame – Ph. Andrea Rossetti – Courtesy the artist, ChertLüdde, Berlin and T293, Rome

Patrizio Di Massimo

Patrizio Di Massimo, Installation views, KURA., 2019 – 09.25–11.20.19 – Ph. Alessandro Zambianchi – Courtesy the artist, ChertLüdde, Berlin and T293, Rome